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Perché dovremmo imparare a mangiare con meno sale

Secondo l’associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri (Anmco) il consumo quotidiano di sale in Italia è il doppio della dose massima raccomandata. Il sale minaccia la salute più del fumo di sigaretta, basterebbero 5 grammi di sale in meno per evitare 100.000 casi di infarto e di ictus all’anno. Non basta però togliere la saliera dalle nostre tavole, occorre stare attenti ai cibi molto ricchi di sodio come formaggi e insaccati.

Abituarsi a mangiare cibi meno sapidi non è difficile, ci vuole solo un po’ di buona volontà: a differenza del gusto dolce quello salato non è innato, le papille gustative sono molto adattabili e in 15 giorni ci si abitua ad apprezzare i sapori più delicati. Inoltre limitando l’uso del sale, si impara a sentire il vero gusto dei cibi, che non è più alterato dagli “insaporitori”. Occorre limitare l’uso di cibi preparati, in scatola o i prodotti pronti surgelati, ricchi di sostanze salate impiegate per renderli più appetitosi. Avete mai provato a leggere gli ingredienti?

La frutta aiuta a limitare i danni del sale

Il vero segreto per limitare i danni del sale è puntare sugli alimenti scaccia-sodio come frutta e verdura che compensano il sale ingerito: mele, albicocche, finocchi, sedano, carote sono ricchi di potassio che favorisce l’eliminazione del sodio.

Basta ridurre di 2 grammi la dose quotidiana di sale e la pressione sanguigna si abbassa di 6-8 mmHg (milligrammi di mercurio, unità di misura per controllare la pressione arteriosa) nel giro di qualche giorno. Aggiungendo una attività fisica regolare, come mezz’ora di camminata al giorno, i valori scendono di altri 4-6 mmHg.

Sto provando a diminuire il consumo di sale, devo dire che mi sono accorta di mangiare con un po’ di fastidio le patatine fritte, perché finalmente le trovo salatissime.

“Il comune sale da cucina è Il cloruro di sodio o il sale di sodio dell’acido cloridrico. Col processo industriale il sale viene ripulito chimicamente e ridotto a cloruro di sodio, per il 95% circa; i minerali e gli oligoelementi essenziali vengono semplicemente considerati delle ‘impurità’ e come tali vengono eliminati, anche se sono gli stessi che costituiscono e permettono il corretto funzionamento del nostro corpo.” (fonte: www.cure-naturali.it)

 

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